giovedì 7 marzo 2013

SOLO L’ 8 MARZO DI OGNI ANNO?




E anche quest’anno , come ogni anno, sento ancora dire in giro la solita banale e patetica domanda : ”cosa si fa per la festa della donna ?”,oppure, “dove andiamo a festeggiare l’8 marzo?”.. E molte altre ancora.. Peccato che siamo nel 2013 e ci sono ancora persone, peggio donne, che non sanno né che l’8 marzo si commemora la giornata della donna, né hanno idea di cosa ci sia dietro questa data o che si ignora anche quanta strada ancora  dobbiamo percorrere, noi donne, per avere il nostro giusto rispetto. Mi vengono in mente già degli argomenti a cui potrei far riferimento per trattare la triste , squallida e immonda situazione in cui le donne di tutto il mondo , sia a noi più vicine, che lontane, riversano ancora oggi.
Tra gli argomenti, quello che mi ha colpito di più ultimamente, e che non credo non possa destare ribrezzo , è il genocidio femminile che avviene in india. In India, se sei femmina rischi di non nascere, perché molte famiglie preferiscono avere un figlio maschio. Così ricorrono all’aborto selettivo,  dopo aver fatto la diagnosi sul sesso del nascituro. Ci sono dati che parlano di 914 bimbe per mille maschi. Troppo poche. Ecco che la festa nazionale indiana del 9 agosto è stata dedicata alle bambine e al loro diritto di “nascere, essere amate, accudite e di crescere”.
Altro tema strapopolare, ma per nulla risolto, è senza dubbio la condizione della donna nei paesi in cui il sesso femminile non ha diritti, dove le donne sono considerate peggio di bestie o ritenute oggetti di proprietà   del maschio, che può trattare come vuole, a sua discrezione: abusare, mutilare, lapidare, negarle lo studio, calpestarle ripetutamente la dignità , annientarle la vita.
Non andando molto lontano, ci accorgiamo che, anche vicino a noi, nella nostra cultura e società, la donna non gode della così tanto blasonata parità o uguaglianza di diritti con gli uomini. Basti pensare che, in ambito lavorativo , la donna non è assolutamente aiutata nella maternità, tantomeno incoraggiata alla maternità, anzi la donna non ha nessuna  sicurezza che, dopo il parto, può ritornare tranquillamente al suo posto di lavoro, né tantomeno di lavorare tranquillamente sapendo che c’è un’intera azienda e società al suo fianco, che si occupa di lei e dei suoi figli. Si  unisca a tutto ciò anche la differenza di remunerazione economica tra una donna e un uomo che ricoprono lo stesso ruolo dirigenziale, per esempio. Inoltre, ricordiamo che la nostra società, cosiddetta avanzata , ha davvero un numero estremamente esiguo di donne che ricoprono ruoli importanti, dirigenziali o di comando.
In tutto ciò, non voglio assolutamente dimenticare l’altra mostruosa piaga delle violenze sulle donne che avvengono in ogni ambiente, in ogni luogo: dalla strada, al lavoro fino nelle quattro mura domestiche. La maggior parte degli abusi e violenze in casa non sono mai denunciati, se non raramente, ma il più delle volte sono vissuti in silenzio e a qualsiasi età.
Allora, basta con la ricorrenza modaiola di questo 8 marzo, in modo così superficialmente squallido e di poco conto, in cui tutto il mondo sembra ricordarsi di noi donne solo in questo giorno. E’ ora che l’intera umanità inizi a ricordarsi di noi sempre: quando lavoriamo, quando amiamo, quando piangiamo, quando soffriamo in silenzio, quando lottiamo, quando partoriamo…perché noi donne non dobbiamo soltanto sentirci in diritto di richiedere l’uguaglianza con il sesso maschile, ma dobbiamo ambire ad un trattamento della donna in modo più adeguato e consono al mondo femminile, in quanto è la natura stessa che ci ha fatto così elegantemente e divinamente diverse dagli uomini e , come tali, dovremmo esser trattate. E se si dice che :” una donna non si tocca nemmeno con un fiore”, io dico che una donna è il fiore più bello che bisogna iniziare ad accarezzare, ad amare ,ma soprattutto  a RISPETTARE.

2 commenti:

  1. Sei fantastica, un idolo, un modello da seguire...

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  2. Ho letto ciò che hai scritto...e condivido ovviamente tutto...inoltre ho qualcosa da dire riguardo al lavoro...non mi sembra giusto che una donna che ha un'attività da sola deve lavorare fino al giorno prima del parto e deve ritornare al lavoro subito perché il nostro Stato non aiuta assolutamente le imprenditrici autonome...mi sono dovuta pagare da sola una ragazza che mi ha aiutata ma e' molto costoso tenere in regola una commessa e in questi momenti di crisi e' difficile anzi impossibile..e quindi ti posso dire che mi sento una Gran Donna e sono orgogliosa di me stessa..perché in quel periodo magico ma altrettanto duro ho fatto tutto lo stesso....e credimi non é stato facile.....quindi lode a noi donne che mostriamo sempre una gran forza e grinta x tutto....ogni santo giorno...pensiamo sempre ai figli ai mariti alla casa e x ultimo a noi stesse....la nostra festa é sempre....un bacio immenso Anastasia...ad una grande Donna:)

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